lunedì 11 ottobre 2010

La tua cucina come arte per sedurre...



Ciao tutti e ben trovati!
Questa settimana, cominciamo a scrivere  sull’ argomento  cucina e seduzione” . Tratto quello che secondo il mio punto di vista è il cibo afrodisiaco per antonomasia:
i crostacei.
Da dove viene innanzitutto il termine “afrodisiaco”? Deriva da Afrodite, dea dell'amore e della bellezza,  la quale è nata dalla spuma del mare:  "afrodisiaco" indica quindi  ogni sostanza capace di esaltare lo stimolo o il potere sessuale.
Afrodite è nata dal mare, conseguenza logica vuole che tutto cio che viene dal mare può essere considerato un cibo che conduce all'amore.
Certo, dal punto di vista scientifico non vi sono prove relative alle capacità afrodisiache dei crostacei, ma  senza dubbio essendo alquanto gustosi, leggeri e, spesso, da mangiare con l'uso delle mani, sono certamente tra i cibi più richiesti per "Cene intime e afrodisiache" 
Il nome crostacei deriva da “crosta” cioè dal rigido guscio che ricopre l’animale. Tre sono le famiglie di crostacei (i crostacei nuotatori come il gambero, lo scampo e l’aragosta; quelli detti “brachiuri” come il granchio e quelli detti stomatopodi come le canocchie.
Dal punto di vista storico  naturalmente i crostacei sono da sempre presenti,
sin dall'antichità, sulle tavole dei banchetti. 
 
Aragoste, scampi, gamberi e granchi rappresentano l'emblema della rinascita e della resurrezione, ma sono anche considerati da alcuni simbolo d'instabilità.
I  Romani consideravano  i crostacei pietanza preziosa, e tale considerazione poi rimase nella cucina medievale e rinascimentale.
Dal punto di vista religioso, se gli ebrei ne vietavano il consumo, i cristiani addirittura attribuivano ai crostacei il significato di “resurrezione”, come ricordato sopra poiché in primavera rinnovavano il loro involucro spogliandosi del vecchio.
Vi sono anche dei significati negativi ad essi attribuiti: Nel Medioevo, il comportamento dell’aragosta che saliva alla superficie del mare e si inabissava  subito dopo, simboleggiava l'adulatore o la persona inaffidabile che con disinvoltura cambiava il proprio modo di pensare a seconda delle circostanze. Il Gambero invece addirittura rappresentava il demonio per il suo camminare all’indietro.
Torniamo però alle qualità afrodisiache dei crostacei, dovute soprattutto alla loro leggerezza ed al fatto che per mangiarli, soprattutto in una cena intima, è bene mangiarli con le mani.
Tratteremo in questa settimana due ricette per una cena "Seducente"“ a base di crostacei, cena che si conclude con una chicca da non perdere.
Nota: do per scontato che nella vostra cucina non manchino mai olio (extra vergine di oliva), sale, pepe e tutti gli ingredienti comuni che potrebbero non essere indicati nella ricetta.
Seguitemi e prepareremo insieme una cena veramente seducente.Siete pronti??!! Iniziamo…
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Zuppa di lenticchie con gamberoni scottati al rosmarino 
500 gr di lenticchie (Lenticchie di Onano, le mie preferite).
1 Costa di Sedano, 1 carota, 1 cipolla
Mazzetto aromatico (salvia alloro rosmarino, legati ad una cotica di prosciutto)
18 Gamberoni
Rosmarino  e Lardo battuti
Brodo Vegetale
Questa ricetta è ottima come antipasto, ma rappresenta anche un piatto unico: può essere cucinata sicuramente per una cena a lume di candela, e rappresenta un modo originale per sedurre il vostro partner.
Le lenticchie da me preferite sono quelle di Onano, un piccolo paesino dell’ Alta Tuscia Viterbese, dove questo legume viene ottenuto da terreni particolari, vulcanici e sabbiosi,  che ne esaltano il sapore. Conosciuta anche come la Lenticchia dei Papi (era la preferita di Pio XII) ha una buccia quasi inesistente ed una pasta vellutata, fine e cremosa.
Le lenticchie sono l’unico legume che, nelle mie preparazioni,  non necessita di ammollo preliminare, anche se durante la cottura bisogna fare molta attenzione a non farle attaccare.
La mia “Chicca”: Per la preparazione delle lenticchie infatti io uso il sistema della “risottatura”: soffriggo in olio extra vergine di oliva una costa di sedano, una carota e una cipolla spaccata a metà (in senso “equatoriale) – consiglio: per una migliore aromaticità del piatto è bene puntellare la cipolla con tre chiodi di garofano.
Mentre il soffritto procede e l’olio è ben caldo, metto in pentola circa 500 gr di lenticchie (sufficienti per 6/8 persone) e le faccio tostare come se facessi un risotto, a fiamma alta e girandole continuamente con un mestolo.
Dopo qualche minuto aggiungo brodo vegetale caldo (già vi ho consigliato come si prepara) e iniziate la cottura, aggiungendo, ad ebollizione avvenuta, un mazzetto aromatico legato ad una “cotica” di prosciutto.
Le lenticchie necessitano ora di circa 3 ore di cottura lenta (preferibilmente in una pentola di coccio): questa cottura le rende morbide all’interno ma la loro buccia non si spacca, rimanendo al dente.
Appena pronte le lenticchie, tolgo la testa ai gamberoni, corazza compresa. Tolgo il filo nero (intestino) aiutandomi con uno stuzzicadenti e poi preparo un battuto di lardo e rosmarino col quale condisco i gamberoni che poi scotterò in una padellina antiaderente senza olio. I gamberoni vanno appena scottati.
Su una fondina metto le lenticchie e poi i gamberoni scottati, decorando con del prezzemolo. Fatto!
Mi fa piacere ricevere i commenti di quanto hanno deciso di prepararla e sul risultato ottenuto. Nel senso di preparazione….non di altro.
Al prossimo aggiornamento e Buona seduzione!
DIMENTICAVO!
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Alla prossima!

Fabio.

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