mercoledì 3 novembre 2010

In cucina la seduzione passa attraverso una spezia: il peperoncino.

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Cari amici,

….siamo arrivati a Novembre, in pieno Autunno, mese di castagne, marroni e soprattutto  di funghi.

Prima di proporvi  la ricetta di quest’ oggi, per chi di voi è interessato a partecipare al “Week-end da Gourmet” del 27-28 novembre, c’è un ‘importante scadenza: Sabato 6 novembre.

Sabato 6 novembre infatti, SCADE il termine per partecipare al “Week-end da Gourmet” usufruendo della promozione che abbiamo pensato per chi si iscrive entro tale data. Per chi è interessato veramente, invito a richiedere il programma completo e il modulo iscrizione. I dettagli li trovate QUI.

Dopo questa mia doverosa segnalazione nei vostri confronti, passiamo alla ricetta di oggi.
La ricetta che vi propongo è una ricetta sfiziosa e seducente,  caratterizzata da quella che, a mio modo di vedere è sicuramente la spezia afrodisiaca per eccellenza….IL PEPERONCINO.

Il Peperoncino ha l’origine del nome che richiama la sua particolarità ….

Infatti il suo nome  scientifico latino "Capsicum"  deriva da "capsa", ossia scatola ad evidenziare il fatto che il peperoncino sembra una scatola che contiene semi…..
Il peperoncino, originario dell’America Latina è stato portato in Europa da Cristoforo Colombo  di ritorno dal suo secondo viaggio, nel 1493.

Al pari dei fagioli, il peperoncino  si diffuse rapidamente in Europa, grazie alla facilità della coltivazione e, in cucina, alla sua capacità di sostituire il  pepe propriamente detto, assai più costoso.

Il peperoncino venne considerato un afrodisiaco soltanto a partire dal 1800, quando alcuni medici sostennero che tra le sue virtù ci fosse anche quella di stimolare Venere, proprio perché usato al posto del pepe.

In realtà non v’è certezza scientifica sulle qualità afrodisiache di questa spezia tuttavia, la sostanza contenuta al suo interno, la capsaicina, che ha la capacità di renderlo piccante, è sicuramente efficace contro i dolori alle ossa e la pressione alta, ma soprattutto aiuta a dilatare i vasi sanguigni migliorando la circolazione del sangue (e questa sicuramente è una qualità importante, dal punto di vista della “seduzione”).

Avremo modo di parlare del peperoncino anche nella serie di prossimi argomenti dedicati al tema “medicina e salute”….Ora cuciniamo

Quella che vi propongo oggi è una pasta secca di alta qualità cotta con un metodo particolare: quello della risottatura.

PACCHERI DI GRAGNANO “RISOTTATI”  CON GAMBERI E FUNGHI CHAMPIGNON AL PEPERONCINO

Per 4 persone:

Paccheri di Gragnano: 500 gr
Funghi Champignon: 300 gr
Gamberi: 500 gr.
1Sedano,  1Carota e  1Cipolla
1 Peperoncino (o due, a seconda dei gusti)
Aglio (preferibilmente rosso)
Prezzemolo
Olio Extra Vergine d’oliva

Prepariamo subito un bel fumetto di gamberi: puliamo i gamberi  mettendo da parte la corazza e le teste (le teste le dobbiamo pulire anche  dagli occhi).

Soffriggiamo poi sedano, carota e cipolla tagliati grossolanamente.
Con l’olio caldo e il soffritto che procede tostiamo accuratamente sia le teste che le corazze, facendo rosolare bene il tutto.

Aggiungiamo poi acqua fredda e ghiaccio (lo shock termico caldo/freddo aiuta la buona riuscita del fumetto) e procediamo lentamente la cottura: ad ebollizione raggiunta il tutto deve bollire per altri 20 minuti: con il fumetto così preparato, procederemo alla risottatura dei paccheri.

Passiamo ora alla cottura della pasta: la tecnica che vi illustro l’ho provata insieme ad Igles Corelli, durante il corso al Gambero Rosso: ho sostituito tuttavia il brodo di gamberi, con un bel fumetto, preparato come sopra,  per dare al piatto un sapore più deciso.

La risottatura  è un metodo di cottura della pasta secca; richiama la tecnica di cottura del risotto in quanto è fatta con brodo (nel nostro caso fumetto).

Dobbiamo partire da  una buona pasta di tipo artigianale in quanto rispetto a quella industriale rilascia meno amido.

Ovviamente anche  nel caso della pasta vi è tostatura: quindi  appena soffritta la cipolla tagliata a piccoli dadini (brunuoise) mettiamo i paccheri, li facciamo tostare e poi, senza sfumare col vino,  li  copriamo col fumetto bollente, tenendo il  fuoco di cottura “allegro”.
Importante è maneggiare la pasta in modo costante.

A parte prepariamo i funghi champignon che dopo essere stati spellati, devono essere tagliati in fettine sottili.

Consiglio:
I funghi non si lavano mai: il fungo va spellato con uno spelucchino e va pulito dalle lamelle che stanno sotto il cappello; il gambo va tagliato a metà : così facendo il fungo acquista più sapore.

Saltiamo velocemente i funghi in una padella grande, nella quale avremo fatto soffriggere con dell’olio una testa di aglio in camicia: aromatizziamo  inoltre con un poco di Santoreggia, un’erba aromatica che esalta il sapore dei funghi e saliamo leggermente il tutto.

Consiglio Importante: l’olio deve essere sempre caldo al punto giusto e la padella deve essere grande, per evitare che i funghi si anneriscano: se abbiamo una padella piccola dobbiamo cuocere i funghi pochi per volta: inoltre i funghi devono rimanere al dente, quindi la cottura al salto in padella deve essere veloce.

Appena cotti i funghi, aggiungiamo un peperoncino tagliato finemente e mescoliamo “a freddo”: il peperoncino messo a crudo, oltre ad esaltare il sapore del piatto, conserva sicuramente tutte le proprie proprietà “curative”.

I paccheri vogliono circa 12 minuti di cottura: trascorsi 8 minuti (durante i quali abbiamo maneggiato costantemente) aggiungiamo i funghi e continuiamo la cottura.

A cottura quasi ultimata, in fase di mantecatura finale aggiungiamo i gamberi sgusciati, che in tal modo si cuociono al punto giusto, mantenendo la loro morbidezza.

A fine cottura, aggiustiamo di sale nel caso in cui fosse necessario.

Serviamo impiattando i paccheri e decorando con del prezzemolo tritato…..Buon Appetito….

Come sempre, se vi occorre un consiglio o se vogliamo provare insieme qualche ricetta….non esitate a contattarmi. Potete farlo QUI...

Al prossimo aggiornamento.

Fabio

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